Adesso è ufficiale. Con il via libera che la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato all’unanimità nei giorni scorsi, la data del 20 febbraio è stata istituita come la “Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato”.
Un appuntamento nato dalla volontà di celebrare tutti quei rappresentanti del mondo sanitario che durante il Covid hanno perso la vita o sono stati contagiati mentre svolgevano il proprio lavoro. Dati ufficiali forniti dalla Fnomceo (la Federazione degli Ordini dei Medici), infatti, dicono che ad oggi sono 43.618 le vittime della pandemia, di cui 186 medici e odontoiatri.
Ma nel periodo dell’emergenza sanitaria, sono stati molti i rappresentanti anche del mondo dell’assistenza sociale e del volontariato che hanno proseguito nel loro impegno per aiutare le persone più in difficoltà. Compresi i donatori di sangue: «Accogliamo con estrema soddisfazione l’introduzione di questa giornata – spiega il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – perché rappresenta il riconoscimento di tutti noi verso il lavoro di tanti professionisti di cui, ahimè, ci si ricorda solo in situazioni drammatiche come quella che stiamo nuovamente vivendo in queste settimane. Medici, infermieri e personale dei servizi trasfusionali, così come i tanti volontari, hanno permesso alla macchina della solidarietà di andare avanti e di non lasciare nessuno da solo nel momento del bisogno. A tutti loro e a tutti i donatori di sangue va il mio e nostro ringraziamento più sincero per lo straordinario lavoro effettuato quotidianamente, non solo durante l’emergenza».