Quello in corso è il mese della prevenzione. Tante le iniziative sull’intero territorio nazionale. Molto è stato fatto, ma i numeri attuali dicono che il percorso da compiere è ancora lungo
Quasi 56mila nuovi casi solo nel 2023, per una forma oncologica che, ancora oggi, rappresenta quella più frequentemente diagnosticata. È il dato relativo al carcinoma della mammella contenuto ne “I numeri del cancro in Italia”, il report annuale realizzato da AIOM (l’Associazione Italiana di Oncologia Medica).
Il tumore al seno, per cui in ottobre ricorre il mese della prevenzione, colpisce una donna su 8 e, sempre nella popolazione femminile, rappresenta il 25% di tutti i tumori. Nei prossimi due decenni, secondo AIOM, il numero assoluto di nuove diagnosi oncologiche aumenterà, in media, dell’1,3% ogni anno negli uomini e dello 0,6% nelle donne. I fattori di rischio del tumore al seno si modificano in rapporto all’età: i tassi di incidenza, infatti, aumentano esponenzialmente fino ai 50 anni, per poi subire una pausa o, addirittura, una lieve diminuzione. Poi la curva torna a salire, seppur con un tasso inferiore, dopo il periodo della menopausa.
In base a numeri e studi condotti dalla LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) esiste una stretta correlazione tra l’insorgenza del tumore mammario e gli ormoni femminili.
La prima gravidanza precoce e l’allattamento riducono il rischio, che aumenta per effetto della terapia ormonale sostitutiva con associazione di estrogeni e progestinici, in età perimenopausale e in menopausa, se protratta per più di 5 anni.
Altri fattori di rischio riconosciuti sono rappresentati dal numero di parenti di 1° grado con tumori alla mammella, dall’obesità dopo la menopausa, dall’eccessivo consumo di alcol, dall’età del menarca (cioè il primo flusso mestruale) e l’eventuale diagnosi di iperplasia atipica, dal diabete e dall’ipertensione arteriosa. Solo il 5-8% dei tumori della mammella è dovuto a fattori genetici riconosciuti.
Un precedente carcinoma della mammella aumenta le probabilità di un secondo tumore alla stessa o nell’altra mammella.
Ad oggi non esiste una reale procedura di prevenzione primaria: l’attività fisica potrebbe avere un ruolo protettivo e, pur non essendo ancora chiari molti aspetti della dieta, anche un consumo maggiore di verdure e frutta fresca di stagione può essere consigliabile.
Derivati della vitamina A e sostanze ormonali (tamoxifene) sembrano svolgere un’azione protettiva in tal senso. Sicuramente, però, una diagnosi precoce può risultare decisiva per vincere questa forma oncologica. Al di là dell’autopalpazione fin dall’età giovanile, a partire dai 40 anni è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia e a specialisti in senologia per avviare insieme eventuali programmi di prevenzione e diagnosi precoce (comprese mammografie ed ecografie).
Proprio l’ecografia può essere effettuata anche prima dei 40 anni. Adatta per le mammelle dense delle giovani donne o delle donne che non abbiano allattato, è consigliata in modo complementare alla mammografia ogni qualvolta non risulti conclusiva.
L’ecografia, comunque, non può essere utilizzata come unico test per la diagnosi precoce del tumore della mammella.
Il Servizio sanitario nazionale, attraverso le Regioni, garantisce a tutte le donne tra i 45 e i 50 anni e i 69 e i 72 anni (quest’ultima è la fascia d’età più a rischio) l’esecuzione di una mammografia gratuita ogni due anni. Sono poi attivi “programmi di screening organizzato” che prevedono una mammografia (e degli eventuali necessari approfondimenti) ogni due anni per le donne nella fascia di età 50-69 anni.
È in fase di studio l’estensione dello screening alle donne di età compresa fra i 45 e i 50 anni e alle donne di età superiore ai 69.
In occasione del “mese rosa” la LILT ha lanciato una campagna incentrata sulla prevenzione e sulla solidarietà tra le donne.
Attraverso il claim “Join the Fight”, infatti, le tre protagoniste di LILT for Women – Nastro Rosa 2024 invitano le donne a unirsi nella battaglia contro il cancro alla mammella, sottolineando l’importanza della cura del proprio seno in ogni fase della vita, perché la prevenzione non ha età.
Per tutto ottobre sarà possibile effettuare visite senologiche presso gli ambulatori aderenti, prenotabili al numero verde 800-998877 (lun-ven 10- 15), e verrà distribuito materiale informativo per diffondere la conoscenza su questa crescente patologia e promuovere la prevenzione, unica arma attualmente vincente, come stile di vita. Ma non solo
Tra le altre iniziative di sensibilizzazione e di promozione della ricerca e della prevenzione, anche quest’anno torna l’appuntamento con Frecciarosa, il progetto promosso dalla Fondazione IncontraDonna con il Gruppo FS e il patrocinio del ministero della Salute. Durante il mese di ottobre, infatti, a bordo di alcuni treni di Trenitalia, verranno offerti suggerimenti su come adottare uno stile di vita sano e attivo come strumento di prevenzione oncologica e sarà illustrata l’importanza dei programmi organizzati di screening offerti dal Servizio sanitario nazionale. Il tutto grazie alla presenza di medici specialisti a bordo dei treni.
Per tutta la durata dell’iniziativa sarà anche distribuito il Vademecum della Salute per divulgare informazioni utili.
I treni coinvolti nel progetto Frecciarosa (l’elenco è disponibile a questo link) saranno Frecce, Intercity e Regionali. A bordo, medici e volontari saranno a disposizione per offrire testimonianze dirette e distribuire i Vademecum.
Qui di seguito il video realizzato per promuovere l’edizione di quest’anno di Frecciarosa: