Il dizionario del sangue

ACE

Enzima che converte l’angiotensina (una proteina presente nel sangue) dalla forma inattiva (angiotensina I) in quella

attiva (angiotensina II) che restringe i vasi del sangue.

Valori di riferimento 6-12 microgrammi/l.

Valori superiori possono essere determinati da cirrosi epatica, da

ipertiroidismo, da nefropatie, da sarcoidosi.

ACIDO FOLICO

Vitamina essenziale per la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. E’ presente nei diversi alimenti,

soprattutto fegato, latte, uova e nelle verdure crude.

Valori di riferimento :3-20 microgrammi (mcg)/l.

Valori superiori possono essere determinati da una dieta vegetariana. Valori inferiori possono essere associati a

agranulocitosi, determinati da alcolismo, da anemia, da cirrosi epatica, da epatite cronica evolutiva, da gravidanza,

da insufficienza renale cronica, da malnutrizione, da neoplasia maligna, da uso di chemioterapici (farmaci attivi

contro le cellule tumorali) e di estroprogestinici (associazioni di ormoni che entrano nella composizione della

pillola antifecondativa).

 

ACIDO LATTICO

Acido debole che viene prodotto dalle cellule durante la degradazione anaerobica (processo chimico che avviene in

assenza di ossigeno) del glucosio. Il contenuto normale oscilla tra i 5-18 mg/ml di sangue. Un suo aumento è

determinato da varie cause : alcolismo, anemia, cirrosi epatica, da diabete, eccessi sportivi, insufficienza renale

cronica, shock.

 

ACIDO URICO

La presenza di acido urico nel sangue è detta uricemia. E’ un prodotto di scarto del metabolismo e dovrebbe essere

espulso dal corpo, attraverso i reni, nell’urina. Se ciò non avviene, nel sangue aumenta il tasso di acido urico.

Valori di riferimento : maschi 3,2-8,1 mg/100 ml; femmine 2,2-7,1 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da diabete mellito, da digiuno, da

eclampsia, da emolisi, da gotta, da  insufficienza renale cronica, da leucemia, da linfomi, da policitemia, da psoriasi,

da citostatici.

Valori inferiori a quelli  di riferimento possono essere determinare da anemia, da epatite acuta, da gravidanza,

da morbo di Hodgkin, da  malattia di Wilson, da mieloma, da sindrome di Fanconi, da uso di farmaci antinfiammatori

non cortisonici, da steroidi,  da antimicetici. (farmaci).

 

ADRENALINA

Ormone naturale che accresce la velocità e la forza del battito cardiaco, provoca la dilatazione delle vie aeree,

migliorando la respirazione e fa restringere (vasocostrizione) i vasi sanguigni della pelle e dell’intestino in modo che

un accresciuto flusso di sangue raggiunga i muscoli, consentendo loro di fare fronte alle maggiori necessità

richieste dallo sforzo fisico.

Occorre ricordare che non è un esame di routine: per farne una valutazione di solito si dosa l’acido vanilmandelico

urinario che è un metabolita.

Valori di riferimento inferiori a 0,5 mcg/ml di sangue.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da feocromocitoma, da infarto, da ipertensione,

da morbo di Cushing, da  nefrangiosclerosi.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da infezioni gravi, da morbo di  Addison, da

morbo di Parkinson, da sindrome di Waterhouse, da surrenalectomia.

 

ALBUMINA

E’ una proteina prodotta nel fegato ; ha molte funzioni, ma la più importante è quella di mantenere costante il livello

dei liquidi nei vasi sanguigni; quando i livelli sono bassi i liquidi si diffondono nei tessuti, causando gonfiore.

Valori di riferimento : 55-65% oppure 3,5-5g/100 ml.

Valori superiori al normale possono essere determinati da disidratazione, da sarcoidosi, da tromboangioite o

morbo di Bürger.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da deficit ereditario, da cirrosi

epatica,  da collagenopatia, da gravidanza, da infiammazioni, da insufficienza renale cronica, da ipertiroidismo, da

leucemie,  da malnutrizione, da neoplasie maligne, da pancreatite, da ustioni.

 

ALCOL ETILICO

Detto anche etanolo, è presente nelle bevande alcoliche. Nel sangue deve essere assente. Il limite permesso per

legge per poter guidare deve essere inferiore a 80mg/100ml. In rapporto alla quantità gli effetti si possono così

sintetizzare:

– stato euforico 100-200mg/100ml ovvero 0,1-0,2%

– stato soporoso 200-300mg/100ml ovvero 0,2-0,3%

– stato comatoso 300-500mg/100ml ovvero 0,3-0,5%

– morte potenziale > 500mg/100ml ovvero > 0,5%

 

ALDOSTERONE

Ormone secreto da una parte delle ghiandole surrenali, la corticale surrenale : è di grande importanza per

controllare la pressione del sangue e regolare la concentrazione di sodio e potassio.

Valori di riferimento : a riposo 10-100 nanogrammi/100ml, dopo sforzo inferiore a 500 nanogrammi/100 ml.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da feocromocitoma, da gravidanza, da

ipertiroidismo, da nefrangiosclerosi ipertensiva, da uso di contraccettivi e diuretici.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da diabete mellito, da etilismo (abitudine a fare

uso  di bevande alcoliche), da gravidanza a termine, da insufficienza del surrene, da ipopituitarismo, da sindrome

adreno genitale, da surrenalectomia. 

ALFA 1 GLOBULINA

Appartiene al gruppo delle globuline.

Valori di riferimento : 2-5% oppure 0,2-0,4g/100ml.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da brucellosi, da insufficienza renale cronica,

da ittero ostruttivo, da leucemie acute, da neoplasie maligne, da reumatismo articolare acuto, da sepsi, da traumi, da

ustioni.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da enteropatie, da epatite acuta virale, da

epatopatia cronica, da leucemia linfatica cronica, da malattia di Wilson.

 

ALFA 2 GLOBULINA

Appartiene al gruppo delle globuline.

Valori di riferimento 7 – 10% oppure 0.4 – 0.8 g/100 ml.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da colecistite, da infarto cardiaco, da

insufficienza renale cronica, da leucemia acuta, da morbo di Hodgkin, da neoplasie maligne.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da gastroenterite, da steatorrea.

 

ALT

Vedi Transaminasi GPT.

 

MILASI

Un enzima che interviene nella idrolizzazione dell’amido introdotto principalmente nel pancreas, meno nelle ghiandole

salivari.

Valori di riferimento 10 – 220 U/l.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da calcolosi biliare, da gravidanza

extrauterina, da insufficienza renale cronica, da morbillo,

da parotite epidemica, da pancreatite acuta, da ulcera peptica, da uso di diuretici, da antinfiammatori non cortisonici,

da steroidi.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere causati da cirrosi epatica, da epatite acuta virale, da

intossicazione, da esteri fosforici, da necrosi del pancreas.

ALFA 1 O ANTITRIPSINA

Proteina che inibisce gli enzimi che scindono le proteine tripsina o chimotripsina

Valori di riferimento 190 – 350 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere causati da AIDS, da collagenopatie, da infezioni gravi, da

neoplasie, da uso di contraccettivi.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere causati da carenza congenita, da cirrosi epatica, da

enfisema polmonare, da ulcera peptica, da ustioni.

 

APTT

Vedi PT o tempo di protrombina.

AST

Vedi Transaminasi GOT.

 

AZOTEMIA

E’ il tasso della quantità di azoto nel sangue ed indica con precisione la funzionalità dei reni; valori diversi da quelli di

riferimento indicano una imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni.

Sono ritenuti valori normali 10 – 50 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli normali possono essere causati da cirrosi, da collagenopatie, da diabete mellito, da

disidratazione, da emorragie gastrointestinali, da glomerulonefrite, da gotta, da leptospirosi, da mieloma multiplo, da

nefrangiosclerosi, da pielonefrite, da sindrome di Conn, da shock, da TBC renale, da traumi, da ustioni.

Valori inferiori a quelli normali possono essere causati da dieta ipoproteica, da epatite acuta virale, da

ipopituitarismo, da necrosi epatica, da uso di salicilati (farmaci) e glucocortisoidi.

 

BILIRUBINA

E’ un pigmento contenuto nella bile dell’uomo. Essa si riforma in seguito alla demolizione dell’emoglobina appartenenti

ai globuli rossi smantellati al termine della loro vita (circa 120 giorni). Questa bilirubina viene trasportata dal sangue

che la trasforma per renderla solubile in acqua. Si divide in bilirubina diretta (già formata dal fegato) indiretta (non

ancora “lavorata” dal fegato). Se il fegato si ammala oppure vengono distrutti globuli rossi in eccesso (anemia

emolitica) la bilirubina aumenta. Il suo aumento si accompagna ad una colorazione della congiuntiva oculare e della

pelle (ittero).

BILIRUBINA DIRETTA

Vedi Bilirubina.

Valori normali inferiori a 0.2mg/100ml.

Valori superiori al normale possono essere determinati da cirrosi epatica, da epatite tossica, da infezioni gravi, da

neoplasie epatiche, da toxoplasmosi, da uso di contraccettivi, di citostatici, di tetraciclina (antibiotici), di

antinfiammatori non cortisonici, di steroidi.

 

BILIRUBINA INDIRETTA

Vedi Bilirubina.

Valori normali inferiori a1mg/100ml.

Valori superiori al normale possono essere determinati da anemia emolitica, da anemiaperniciosa, da ematomi, da

emorragie gastrointestinali, da ipertiroidismo, da malattia di Gilbert, da interventi diretti a ridurre la anomala pressione

dovuta a un eccesso di liquido (liquido cerebrospinale, sangue), da uso di steroidi, da rifampicina (farmaco

antibatterico usato nella terapia della tubercolosi).

 

BASOFILI

Una delle forme dei globuli bianchi o leucociti .

Valori normali 0-2% del totale dei leucociti.

Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da epatite acuta, da insufficienza renale cronica, da

leucemia, da morbillo, da pertosse, da rettocolite ulcerosa.

Valori inferiori a quelli normali possono essere causati da gravidanza, da infezioni acute, da ipertiroidismo, da uso

di estrogeni.

 

CALCIO

E’ un metallo che entra (come ione, particella con carica positiva) nella maggior parte dei processi biologici.

La ricerca di questa sostanza è molto richiesta, perchè il calcio è fondamentale per il nostro corpo.

È essenziale non solo per la formazione e lo sviluppo delle ossa, dei denti e delle unghie, ma anche per il processo

di coagulazione del sangue, per l’attività dei muscoli e per il sistema nervoso centrale, per la digestione di alcuni cibi.

L’organismo lo assorbe attraverso gli alimenti, del quale ne sono particolarmente ricchi il latte e i suoi derivati, le

uova, il pesce, la frutta, gli ortaggi a foglia verde. La sua presenza nel sangue è detta calcemia. Un aumento

marcato (ipercalcemia) può causare calcificazioni, alterazioni dell’elettrocardiogramma, stitichezza, nausea, calcoli

renali. Una diminuzione marcata provoca la tetania (contrazione muscolare involontaria).

Sono considerati valori normali 9 – 11 mg/100 ml di sangue (nel bambino 10 – 12)

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da acromegalia, dall’uso di contraccettivi,

da farmaci cortisonici, da diuretici, da iperparatiroidismo, da iperprotidemia, da ipersensibilità alla vitamina D, da

ipervitaminosi D, da leucemia, da linfomi, da metastasi ossee, da mieloma multiplo, da morbo di Hodgkin, da morbo di

Paget, da malattia di Von Recklinghausen da sarcoidosi, da tireotossicosi, da uso di farmaci contenenti litio.

Valori inferiori al normale possono essere causati da carenza di vitamina D, da cirrosi epatica, da deficit di

apporto  alimentare, da insufficienza renale cronica, da ipoparatiroidismo, da osteomalacia, da pancreatite acuta, da

paratiroidectomia, da steatorrea. 

 

CALCITONINA

Ormone prodotto da gruppi di cellule e che, nell’uomo, sono situate nella tiroide; controlla il livello di calcio che è

presente nel sangue rallentando la velocità con cui il calcio stesso viene liberato dalle ossa (abbassa il calcio

ematico).Sono considerati valori normali quelli inferiori a 15 picogrammi (pg)/ml.

 Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da alcolismo, da gravidanza, da neoplasia della

mammella, del polmone e della tiroide.

 

CERUPLASMINA

Globulina prodotta dal fegato, permette il trasporto del rame nel sangue.

Sono considerati valori normali 20 – 50 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da linfogranuloma maligno, da

malattia di Hodgkin, da reumatismo agli arti, da uso di estroprogestinici.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da alcolismo, da epatite cronica, da malnutrizione, da

morbo di Wilson.

COLESTEROLO

E’ un grasso; importante costituente delle cellule dell’organismo. Può avere origine dal cibo (latte e derivati, carne,

uova ecc.), ma la maggior parte èfabbricata dal fegato a partire da una vasta gamma di sostanze.La ricerca di

questa sostanza nel sangue concorre, con la ricerca dei trigliceridi, a valutare i grassi nell’organismo. Può essere

eliminato (tramite la sintesi degli acidi biliari) per via epatica (fegato) o per via intestinale.

Viene differenziato in due gruppi:

1-Colesterolo “buono” o HDL perchè se la maggiore parte del colesterolo presente nesangue è sottoforma di

lipoproteine a elevata densità (High Density Lipoproteins, HLD) sembra avere un effetto protettivo nei confronti della

malattia arteriosa, perchè le molecole HDL hanno una struttura molto grande e tali dimensioni consentono loro di

“spazzare”fisicamente le arterie e di ripulirle dai depositi arteriosclerotici; inoltre le HDL hanno lafunzione di riportare

il colesterolo nel fegato, quindi di sottrarlo al sangue; quindi ilcolesterolo HDL è molto utile ed è importante che il suo

livello sia alto, maggiore di 35mg/dl; una persona che ha un colesterolo totale alto ma un HDL a un livello maggiore

di35 non è a rischio, quanto una persona che insieme a un colesterolo totale alto, presentaun livello di HDL basso,

inferiore a 35.

2-Colesterolo “cattivo” o LDL perchè se la maggiore parte del colesterolo è sottoforma di lipoproteine a bassa

densità (Law Density Lipoproteins, Ldl) aumenta il rischio di sviluppo di aterosclerosi. Il colesterolo è una sostanza

essenziale, che rappresenta la base chimica per la sintesi di alcuni ormoni ed entra in gioco anche come “mattone”

nella formazione di tutte le membrane delle cellule.Sono considerati valori normali 120 – 220 mg/100 ml per il

colesterolo totale, 40 – 80mg/100 ml per l’HDL, 70 – 180 mg/100 ml per l’LDL.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da diabete, da epatitecronica, da uso di

contraccettivi, da intossicazione, da ipoproteinemie, da ipotiroidismo, da upus eritematoso, da morbo di Cushing, da

obesità, da pancreatite acuta, da sindrome nefrosica.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da anemie croniche, da epatopatie terminali, da

ipertiroidismo, da morbo di Addison, da malnutrizione, da sepsi, da malassorbimento, da malattie neoplastiche.

 

CREATININA

E’ un componente del sangue che viene eliminato con l’urina; segnala la funzionalità del rene in quanto viene

eliminata dai reni stessi attraverso l’urina. La presenza di creatinina nel sangue è troppo elevata, ciò significa che i

reni non riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro. In alcuni casi anche il fatto di

alimentarsi di troppa carne può contribuire ad alzare il tasso di creatinina nel sangue.

Sono ritenuti valori normali 0 – 1,5 mg/dl.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da insufficienza renale, da dermatomiosite, da

eccessi sportivi, da ipertiroidismo, da miastenia, da traumi, da ustioni.

Valori inferiori possono essere causati da anemie, da atrofia muscolare, da ipotiroidismo, da leucemia, da

mioglobinuria.

 

CURVA GLICEMICA

Esame di tolleranza al glucosio che permette una sicura diagnosi del diabete.

Viene eseguita facendo prelievi del sangue a digiuno e dopo l’introduzione di 100 grammi

di glucosio.

Valori normali massimi:

– a digiuno 120 mg/100 ml

– dopo 30 minuti 170 mg/100 ml

– dopo 60 minuti 170 mg/100 ml

– dopo due ore 130 mg/100 ml

– dopo tre ore 110 mg/100 ml

ELETTROFORESI

L’elettroforesi del siero analizza le proteine presenti nel siero del sangue.

Le proteine del siero sono importantissimi valori, che possono mettere in luce un gran

numero di malattie.

La maggior parte di queste proteine viene prodotta dal fegato e alcuni tipi di proteine

vengono rilasciate nel sangue da cellule del sistema immunitario, cioè il sistema delle

difese naturali dell’organismo.

È un esame che deve essere effettuato a digiuno.

L’uso di antibiotici può dare dei risultati non corretti.

Con questo esame vengono individuate, in particolare, le seguenti proteine (vedere le

singole voci): albumina, alfa 1 globuline, alfa 2 globuline, beta globuline, gamma globuline.

EMATOCRITO (HMT)

Esame che misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida del

sangue; la sua sigla è HMT.

Valori considerati normali sono 38 – 52% per l’uomo, 36 – 46% per la donna.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da alcolismo, da diabete,

da insufficienza renale acuta, da peritonite, da policitemia, da poliglobulia, da uso di

diuretici, da ustioni, da vomito, da disidratazione.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemie, da aplasie

midollari, da carenza di ferro, da carenza di vitamina B12, da cirrosi epatica, da

collagenopatie, da emorragie, da infezioni gravi, da insufficienza renale cronica, da

leucemie, da tumori maligni.

EMOCROMO

E’ l’esame del sangue più eseguito.

Esso contempla il conteggio del numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi

(leucociti) e delle piastrine (trombociti), nonchè la determinazione quantitativa

dell’emoglobina.

Con la formula leucocitaria, il laboratorio fornisce la percentuale di ciascun tipo di globulo

bianco (granulociti neutrofili, eosinofili e basofili monociti, linfociti).

In conclusione l’emocromo è suddiviso al suo interno in diverse “sottoanalisi” a seconda

che esse riguardino ora l’uno ora l’altro componente del sangue.

Tra queste si ricordano l’ematocrito (HMT), l’emoglobina (Hb), il conteggio dei globuli

bianchi, il conteggio delle piastrine (vedere le singole voci).

È detto anche esame emocromocitometrico che letteralmente significa “misurazione del

colore del sangue e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli”.

Implica un prelievo di poche gocce di sangue e non arreca che un fastidio minimo.

L’emogramma normale (ci sono varianti in rapporto all’età e al sesso), è così

rappresentato:

Formula leucocitaria

– Eritrociti 4-5 milioni/mmc

– Leucociti 4-8 mila/mmc

– Piastrine sino a 150000/mmc

– Emoglobina (Hbg) 16%

– Linfociti 20-35%

– Monociti 3-7%

– Neutrofili 55-65%

– Eosinofili 0-3%

– Basofili 0-2%

EMOGLOBINA (Hb)

Proteina, costituente principale dei globuli rossi, adibita principalmente al trasporto

dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti; nel suo viaggio di ritorno nel sangue venoso

l’emoglobina trasporta invece anidride carbonica ai polmoni dai quali questa viene espulsa

con l’aria espirata.

La sua formazione avviene nel midollo osseo simultaneamente a quella degli eritrociti

immaturi; in un globulo rosso esistono circa 350 milioni di molecole di emoglobina,

ciascuna delle quali in grado di trasportare quattro molecole di ossigeno.

Sono considerati valori normali quelli compresi fra 14-18 g/100 ml per gli uomini e 12-16

g/100ml per le femmine

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da diarrea, da

disidratazione, da enfisema, da policitemia, da poliglobulia, da shock, da ustioni, da

trasfusioni ripetute .

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da aplasia midollare, da

collagenopatie, da deficit di ferro, da deficit di vitamina B12, da emorragie, da epatopatie,

da infezioni gravi, da insufficienza renale cronica, da leucemie, da morbo di Cooley, da

morbo di Crhon, da metrorragia, da neoplasie maligne, da ulcera peptica, da morbo di

Hodgkin.

EOSINOFILI

E’ una varietà di globuli bianchi

Valori normali fino a 250/mmc

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allergie, da eczemi, da

granulomatosi, da leucemie, da morbo di Addison, da morbo di Hodgkin, da neoplasie

maligne, da irradiazioni, da scarlattina

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da agranulocitosi, da

insufficienza renale cronica, da interventi chirurgici, da ipotiroidismo, da shock anafilattico,

da traumi, da uso di farmaci cortisonici .

ERITROCITI (RBC)

O globuli rossi, corpuscoli che trasportano ossigeno e anidride carbonica, del diametro

medio di 8 micron (8 millesimi di millimetro) a forma di disco

Valori normali 4.800.000 – 5.600.000 /mmc (millimetro cubo) per l’uomo e 4.600.000 –

5.200.000 /mmc per la donna.

Alla nascita sono molto di più, tra i 7 e gli 8 milioni/mmc, ma dopo pochi giorni scendono ai

valori normali.

Essendo 5 i litri di sangue, possediamo in totale 25 mila miliardi di globuli rossi (l’uno

accanto all’altro coprirebbero una superficie pari a quella di un campo di calcio).

All’esame è possibile calcolare anche altri parametri dei quali riportiamo anche i valori

ritenuti normali:

– MCD (Mean Corpuscolar Diameter = diametro medio di ciascun eritrocita) 7-8 micron

– MCV(Mean Corpuscolar Volume = volume medio dei globuli rossi) HMT/n° globuli rossi

in milioni 80-94 femtolitri

– MCH (Mean Corpuscolar Haemoglobin = quantità di emoglobina presente in ciascun

globulo rosso) Hb/n° globuli rossi in milioni 27-32 picogrammi

– MCHC (Mean Corpuscolar Haemoglobin Concentration = concentrazione media di

emoglobina in ciascun globulo) Hb/HMT 28-36 g/100ml di soli globuli rossi

– MCT(Mean Corpuscolar Thickness = spessore medio di ciascun globulo rosso) 1,7-2,5

micron

– PCV (Packed Cell Volume = volume dei globuli ammassati rispetto al sangue totale)

donna 36-47% uomo 40-50%

Valori superiori al normale possono essere causati dall’altitudine, da insufficienza

respiratoria, da policitemia, da talassemia .

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemie o da emorragia.

ESTROGENI

Ormoni femminili che guidano nelle bambine lo sviluppo dell’apparato genitale femminile;

sono secreti dall’ovaio, dal surrene, dalla placenta durante la gravidanza, dal testicolo.

Regolano il ciclo mestruale, la gravidanza, la fertilità, i caratteri sessuali.

I valori normali sono variabili per età, sesso, fase del ciclo, tipo di estrogeno.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da cirrosi epatica, da

gravidanza, da neoplasia dell’ovaio, del surrene e del testicolo, da uso di contraccettivi.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da gestosi, da

ipogonadismo, da ipopituitarismo, da iposurrenalismo.

FATTORE II O PROTROMBINA

Globulina che partecipa al processo di coagulazione del sangue.

Si definisce protrombinemia la presenza di protrombina nel sangue.

Si misura come attività protrombinica(70 – 110%).

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da eccesso di vitamina K e

da uso di contraccettivi.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da cirrosi epatica, da

collagenopatie, da epatite, da carenza di vitamina K, da insufficienza renale cronica, da

pancreatite, da uso di salicilati, di antibiotici, di anticoagulanti.

FERRITINA

Indica il ferro presente a livello del fegato, cioè la riserva in ferro

Sono considerati valori normali 5 – 177 ng (nanogrammo, 1 ng = 1 miliardesimo di

grammo) /100ml.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da eccessiva

introduzione di ferro, da emacromatosi, da leucemia, da neoplasie maligne, da trasfusioni.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da poca introduzione di

ferro, da emorragie, da gravidanza.

FERRO

Elemento essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi e

quindi è indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti del corpo umano.

La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia.

Il ferro si “muove” nel corpo grazie ad altre sostanze, le proteine, che lo catturano e lo

depositano nei tessuti oppure lo mettono in circolo.

Sono considerati normali valori di 37-147 mcg (microgrammi)/100 ml.

Il valore del ferro è, però, molto variabile: è più alto al mattino e si modifica a seconda

delle condizioni dell’individuo in quello specifico momento, ad esempio in corso d’infezione

si abbassa.

Per ottenere risultati più precisi, bisogna dosare un’altra sostanza, la ferritina: se questa si

abbassa , significa che i depositi di ferro sono molto scarsi.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia aplastica, da

anemia mediterranea, da epatite virale acuta, da leucemie, da trasfusioni.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allattamento, da anemia

dovuta a scarsa introduzione di ferro con gli alimenti (si trova in fegato, in uova, in pesci, in

ortaggi a foglia verde, in frutta a guscio e limoni), da diabete, da emorragie, da età

avanzata, da infezioni croniche, da insufficienza renale, da neoplasie.

FIBRINOGENO

Sostanza proteica (globulina) che interviene con gli altri fattori della coagulazione a

favorire la coagulazione del sangue, in quanto si trasforma in fibrina (proteina filamentosa

che forma l’impalcatura del coagulo).

Sono considerati normali valori di 200-400 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite reumatoide,

da arteriosclerosi, da cirrosi, da epatite virale, da gotta, da gravidanza, da infarto del

miocardio, da insufficienza renale, da mieloma multiplo, da uso di contraccettivi, da traumi,

da ustioni.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da carcinoma della

prostata, da emorragie, da intossicazioni da fosforo, da infezioni gravi, da insufficienza

epatica, da somministrazione di anticoagulanti.

FOSFATASI ACIDA TOTALE E PROSTATICA

E’ un enzima dosabile nel sangue, prodotto dalla prostata, dalla milza, dal fegato, dai

globuli rossi, dalle piastrine e dal midollo osseo.

Il dosaggio della frazione prostatica serve in modo particolare per confermare o meno il

sospetto di cancro della prostata

Sono considerati valori normali della fosfatasi acida prostatica sino a 4,2 mU/ml per gli

uomini e fino a10 per la fosfatasi acida totale e sino a 3 mU/ml per le donne.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da carcinoma alla

prostata, da emolisi,da infarto del miocardio, da iperparatiroidismo, da ipertrofia della

prostata, da malattia di Gaucher (malattia ereditaria a carattere familiare, dovuta ad

accumulo di una sostanza grassa, la cerasina, e di altre simili, nelle cellule della milza, dei

polmoni e delle ghiandole endocrine), da malattia di Paget, da metastasi ossee, da

mieloma multiplo, da osteopetrosi.

FOSFATASI ALCALINA

E’ un enzima dosabile nel sangue, prodotto dall’intestino, dal fegato, da ossa e placenta; si

trova nelle vie biliari.

Il suo dosaggio viene eseguito per stabilire, in modo particolare, eventuali malattie delle

ossa.

Sono considerati valori normali 90-250 mU/ml negli adulti e 100-700 mU/ml nei bambini

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite deformante,

da carcinoma biliare, da epatite, da malattia di Paget, da metastasi epatiche e ossee, da

mieloma, da mononucleosi, da osteomielite, da rachitismo, da sarcoidosi, da fratture

ossee,da insufficienza renale, da sarcoma osteogenico, da diete ricche di proteine.

Un suo aumento, insieme all’aumento di transaminasi (vedere), di bilirubina (vedere) e

gamma GT (vedere), può quasi sicuramente decretare la presenza di una alterazione alle

vie biliari.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia, da età avanzata,

da ipotiroidismo, da malnutrizione.

FOSFOLIPIDI

Prodotti a livello epatico, partecipano alla formazione delle lipoproteine (colesterolo HDL,

LDL).

Sono considerati valori normali 100-300 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da bulimia, da cirrosi

epatica, da diabete mellito, da epatopatie croniche, da insufficienza renale cronica, da

iperlipemia, da ipertiroidismo, da obesità, da pancreatite cronica.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da anoressia, da

digiuno, da ipertiroidismo, da malnutrizione, da steatorrea.

GAMMAGLOBULINE O IMMUNOGLOBULINE (Ig)

Globuline che hanno la funzione di anticorpi. Appartengono a 5 classi diverse: IgG, IgA,

IgM, IgD, IgE.

Sono considerati valori normali quelli compresi tra 600 – 2300/dl;

Per ognuna delle 5 classi i valori normali sono:

– IgG 800-1800 mg/dl;

– IgA 9-450 mg/dl;

– IgM 60-28 mg/dl;

– IgD inferiore a15 mg/dl;

– IgE inferiore a 150 I.U./l

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da cirrosi,

collagenopatie, da epatite acute, da ittero, da mononucleosi, da morbo di Hodking, da

neoplasie maligne, da plasmocitosi, da sepsi croniche, da tiroidite di Hashimoto.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da AIDS, da

insufficienza renale cronica, da sepsi acute, da sindrome di Cushing, da uso di farmaci

come gli steroidi.

GAMMA GT

O gammaglutamiltranspeptidasi. Enzima situato nelle cellule del fegato, del cuore, del

pancreas e del rene.

Sono ritenuti valori di riferimento 7-33 U/l.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da alcolismo, da

epatite virale acuta, da infarto del miocardio, da metastasi epatiche, da nefrosi, da tumori

maligni.

GLICEMIA

Indica la concentrazione nel sangue di glucosio, zucchero che si origina dal metabolismo

di glicogeno, di ammino acidi e grassi introdotti con gli alimenti.

Sono considerati valori normali 70-110 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da avvelenamento da

ossido di carbonio (CO), da diabete mellito, da feocromocitoma, da ictus cerebrale, da

infarto cardiaco, da insufficienza renale cronica, da ipertiroidismo, da neoplasia del

pancreas, da pancreatite, da sindrome di Cushing, da stress, da uso di farmaci

contraccettivi e diuretici.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da

digiuno, da epatopatia cronica, da ipertermia, da ipotiroidismo, da neoplasia del pancreas,

da neoplasia dell’ipofisi, da necrosi epatica, da sarcomi, da sindrome di Zollinger-Ellison,

da farmaci betabloccanti (chiamati anche bloccanti-adrenergici, prescritti principalmente

per il trattamento delle malattie cardiache), da insulina.

GLOBULI BIANCHI

Vedere LEUCOCITI.

GLOBULINE

Sono proteine presenti nel sangue, con nomi e funzioni diverse, come il trasporto di

sostanze nel sangue e il compito specifico è di fornire all’organismo le difese contro gli

agenti esterni.

Se dall’analisi di laboratorio risulta che la quantità è diversa dalla media, significa che sono

in atto delle infezioni o malattie. Possono essere suddivise in tre gruppi principali : alfa,

beta e gamma globuline.

GLOBULI ROSSI

Vedere ERITROCITI.

GOT

Vedere TRANSAMINASI GOT

GPT

Vedere TRANSAMINASI GPT

HMT

Vedi EMATOCRITO

IMMUNOGLOBULINE

Vedere GAMMAGLOBULINE.

INSULINA

Ormone prodotto e immesso in circolo dal pancreas il cui compito è quello di permettere

alle cellule di utilizzare il glucosio.

Sono ritenuti valori normali 10-40 microU/l.

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da alcolismo, da cirrosi

epatica, da dieta, da epatopatia cronica, da insulinoma, da sindrome di Cushing, da uso di

diuretici e cortisonici.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da diabete giovanile, da

pancreatite postalcolica, da pancreasectomia, da terapia con insulina.

LEUCOCITI (WBC)

Chiamati anche globuli bianchi; sono conteggiati con speciali apparecchi contaglobuli.

Ce ne sono di diversi tipi: basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili.

La loro funzione è quella di difendere l’organismo dalle infezioni.

L’esame che evidenzia la percentuale dei diversi globuli bianchi presenti nel sangue si

chiama formula leucocitaria (vedere emocromo).

È molto importante, quando c’è un aumento di globuli bianchi, sapere quale tipo sia

aumentato: in questo modo, si può stabilire che tipo di infezione è in atto.

Per avere un quadro più preciso vedere le singole voci (basofili, eosinofili, linfociti,

monociti, neutrofili).

Sono considerati valori normali un numero di 4.000-10.000 in un millilitro cubo di sangue.

Valori superiori possono essere determinati da infiammazioni o infezioni: se aumentano i

neutrofili la infezione è di natura batterica, se aumentano i linfociti è tendenzialmente di

origine virale, se aumentano quelli eosinofili si può pensare o ad una allergia o ad una

infestazione da parassiti.

Quando i globuli bianchi raggiungono picchi altissimi (da 30 mila a centinaia di migliaia) si

hanno le leucemie.

LINFOCITI

Cellule appartenenti a un gruppo di globuli bianchi di importanza essenziale per la

funzionalità del sistema immunitario dell’organismo.

Sono considerati valori normali un numero di 1500-3000 in un millimetro cubo di sangue

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite reumatoide,

da epatite, da gotta, da infezioni, da morbo di Crohn, da mononucleosi, da pertosse, da

uso di farmaci, da vaccinazioni.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da AIDS, da aplasia

midollare, da insufficienza renale, da irradiazioni, da linfomi, da lupus eritematoso, da

malattia di Hodkin, da miastemia, da neoplasie maligne, da uso di farmaci citostatici e

cortisonici.

LIPASI

E’ un enzima in grado di scindere i trigliceridi (vedere) in altre sostanze (glicerolo e acidi

grassi); è prodotto dal pancreas.

Sono considerati valori normali 8-60 U/l.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere causati da anestesia, da calcolosi

biliare, da neoplasia del pancreas, da pancreatite, da peritonite, da uso di farmaci

anticoagulanti.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da cirrosi.

LISOZIMA

E’ un enzima presente nei globuli bianchi, nel muco nasale, nelle ghiandole lacrimali e

soprattutto nella saliva; è dotato di azione antinfettiva: uccide microbi e virus ed è una

delle difese naturali di cui dispone l’organismo.

Valori di riferimento 2-12 microgrammi (mcg)/ml

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da infezioni renali, da

leucemie, da policitemia, da sarcoidosi, da ustioni.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da granulocitopenia, da

ipoplasia midollare.

MAGNESIO

Elemento metallico che svolge numerosi ruoli essenziali per l’organismo: è indispensabile

per la formazione delle ossa e dei denti, per la contrazione muscolare, per la trasmissione

degli impulsi nervosi e per l’attivazione di molti enzimi.

Valori di riferimento 1,5-2,5 millequivalenti (mEq)/l.

Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da diabete insipido, da

digiuno, da disidratazione, da eccessiva ingestione, da febbre, da insufficienza renale

cronica, da ipotiroidismo, da sudorazione, da uso di diuretici.

Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da

asportazioni intestinali, da cirrosi epatica, da citostatici, da deficit di assorbimento, da

diarrea, da diabete mellito, da diuretici, da glomerulonefrite cronica, da iperparatiroidismo,

da pancreatite, da traumi, da ustioni.

MCV

E’ il volume corpuscolare medio dei globuli rossi.

Valori normali: 82-96 micron3.

Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da alcolismo, da anemia

megaloblastica, da enteriti, da metastasi, da sferocitosi.

Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da emoglobinopatie, da morbo

di Cooley, da talassemia, da tumori maligni, da anemia ferropriva.

MIOGLOBINA

E’ una proteina, “gemella”dell’emoglobina che si trova nei muscoli, ai quali conferisce il

loro caratteristico colore rosso.

Valori normali: deve essere assente nel sangue.

La presenza nel sangue può essere determinata da alcolismo, da predisposizione

familiare, da infarto cardiaco, da ipertermia, da sforzi fisici, da shock, da traumi, da

ustioni.

MONOCITI

E’ un tipo di leucociti (vedere); sono cellule del sangue di grandi dimensioni, più grandi

rispetto agli altri leucociti.

Sono considerati valori normali un 2-12% del numero totale dei leucociti (num. assoluto

200-1000).

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da collagenopatie,

da endocarditi, da leucemia, da morbo di Crohn, da malattia di Hodgkin, da mononucleosi,

da neoplasie maligne, da rettocolite ulcerosa, da sarcoidosi, da tifo.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da anemie, da

irradiazioni.

NEUTROFILI (GRANULOCITI NEUTROFILI)

Appartengono alla serie dei globuli bianchi e ne rappresentano la classe più numerosa; in

genere aumentano nelle infezioni batteriche.

Sono considerati normali valori un 40-75% rispetto al totale dei leucociti (numero assoluto

1800-7200).

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da artrite

reumatoide, da emorragie, da gotta, da gravidanza, da infarto cardiaco, da infezioni acute

ad esempio appendicite acuta, da leucemie, da neoplasie maligne, da pancreatite, da uso

di farmaci cortisonici, da ustioni, da vaccinazioni.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da agranulocitosi,

da anemie, da cirrosi epatica, da epatiti croniche, da influenza, da lupus eritematoso, da

malaria, da mononucleosi, da morbillo, da parotite, da rosolia, da salmonellosi, da tifo, da

intossicazione da benzolo, da piombo, da terapia radiante e antiblastica.

PIASTRINE

Sono i più piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione;

aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite, emorragie) bloccano le

emorragie.

La loro aggregazione è un fenomeno sfavorevole quando tende ad avvenire in condizioni

normali, perchè può portare alla trombosi.

La loro diminuzione causa alterazioni dell’emostasi con allungamento del tempo di

emorragia.

Sengono presi come valori di riferimento un numero di 150.000-400.000 per millimetro

cubo di sangue.

Valori superiori a quelli presi come riferimento possono essere determinati da carcinomi,

da carenza di ferro, da troppo esercizio fisico, da febbre reumatica, da infiammazioni, da

leucemie, da morbo di Hodkin, da osteomieliti, da parto, da policitemia, da splenectomia,

da traumi, da uso di vitamina B12.

Valori inferiori a quelli presi come riferimento possono essere determinati da anemia

aplastica, da deficit di vitamina B12, da infezioni virali, da leptospirosi, da leucemia, da

linfomi, da malaria, da porpora, da trasfusioni, da uso di antibiotici, di barbiturici, di

diuretici, di fenilbutazone (farmaco antinfiammatorio non steroideo, FANS), usato per

alleviare i sintomi di alcuni tipi di artrite, di ipoglicemizzanti (farmaci per diabetici che

abbassano la glicemia stimolando la produzione di insulina da parte del pancreas: sono

compresse da prendere per bocca), da PAS (sigla che sta per indicare acido paraamminosalicilico,

farmaco usato nella cura della tubercolosi), di piramidone e di sulfamidici

(categoria di farmaci storici perchè furono i primi ad essere usati contro le infezioni; oggi

sono in gran parte sostituiti dagli antibiotici).

POTASSIO

E’ un minerale presente nelle cellule e nel sangue; da esso dipende l’attività dei muscoli,

non ultimo il cuore di cui contribuisce a regolare il battito; regola l’equilibrio idrico

dell’organismo.

Nel siero la sua presenza è minima; si trova nell’interno della cellula.

Sono considerati valori normali 3,5-5,2 milliequivalenti (mEq)/l.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diabete mellito,

da eccessiva introduzione, da infezioni, da insufficienza renale, da traumi, da uso di

chemioterapici e penicillina, da ustioni.

Molto potassio e poco sodio è una condizione che comporta alterazioni delle membrane

cellulari, che possono comportare modificazioni a livello muscolare.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diarrea, da uso

di cortisone, da malnutrizione, da morbo di Addison, da uso di diuretici, da vomito.

Una situazione con molto sodio e poco potassio indica che si è ridotta la parte liquida del

sangue e ciò provoca alterazione della funzionalità dei muscoli.

PSA

Si tratta di un antigene prostatico specifico.

Valori normali: 0.0-4.0 ng/mL.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da carcinoma

prostatico, iperplasia prostatica benigna, flogosi prostatiche.

PT O TEMPO DI PROTROMBINA E PTT O APTT

Si tratta di esami di solito richiesti prima di un intervento chirurgico, in caso di alcune

malattie del sangue (come l’emofilia) oppure semplicemente come check-up.

Sono prove di laboratorio che consentono di valutare il tempo di coagulazione del plasma.

La coagulazione è quel processo che si innesca nel momento in cui c’è una rottura di uno

o più vasi sanguigni e che, attraverso un meccanismo complesso che coinvolge diverse

sostanze, blocca l’emorragia.

E appunto la protrombina (vedere) è una proteina che svolge questo delicato meccanismo

di riparazione della rottura dei vasi sanguigni.

Nel soggetto normale il tempo di protrombina (PT) è di 12-15 secondi (a seconda dei

metodi laboratoristici) corrispondente ad un’attività protrombinica del 100%.

Questi valori, se risultano alterati sia in positivo sia in negativo, sono indici di difficoltà nella

coagulazione, difficoltà che deve essere ben valutata dal medico.

Per l’APTT (tempo di tromboplastina parziale attivata) nei soggetti normali, a seconda dei

metodi di analisi, può arrivare fino a 40 secondi.

A mano a mano che il tempo di protrombina(PT) risulta aumentato, cioè meno il plasma è

coagulabile, la percentuale del 100% diminuisce; valori superiori a quelli considerati

normali possono essere determinati da difetti congeniti, da malattie del fegato, da alcune

anemie, in corso di terapia anti coagulante orale(molto usata nelle patologie

cardiovascolari).

Per quello che riguarda la APTT il tempo si allunga in caso di emofilia e in corso di terapia

con eparina (farmaco anti coagulante).

Valori inferiori a quelli di riferimento (il sangue si coagula più facilmente) possono essere

causati da somministrazione di vitamina K, dall’uso di farmaci (ad esempio corticosteroidi),

da trombosi.

RAME

Elemento metallico che costituisce una parte essenziale di vari enzimi; è necessario in

quantità piccolissime.

E’ fondamentale col ferro nella sintesi della emoglobina e quindi per la produzione di

globuli rossi e per il trasporto dell’ossigeno ai vari tessuti.

Sono considerati normali valori di 60-160 microgrammi (mcg)/100 ml.

Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da anemie, da cirrosi epatica,

da collagenopatie, da uso di contraccettivi; da eccessiva ingestione, da gravidanza, da

ipertiroidismo, da infiammazioni, da leucemia, da morbo di Hodgkin, da neoplasie maligne.

Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da alimentazione povera, da

anemie, da deficit di assorbimento, da insufficienza renale, da steatorrea, da ustioni, nella

malattia di Wilson.

SODIO

Elemento che, insieme al potassio e ad altre sostanze, regola il volume dei liquidi

dell’organismo, mantiene normale il ritmo cardiaco ed è responsabile delle contrazioni

muscolari.

Il livello di sodio nel sangue è controllato dai reni che ne eliminano un eventuale eccesso

con le urine.

Oltre il sale da tavola, le principali fonti alimentari sono i cibi lavorati, il formaggio, il pane e

i cereali, le carni e i pesci affumicati, in salamoia o conservati.

I sottaceti ne contengono grandi quantità. è uno dei principali componenti del plasma;

esso è presente nella parte liquida (siero del sangue).

Sono considerati valori normali 135-146 milliequivalenti (mEq)/l.

Valori superiori a quelli normali possono essere causati da iperaldostenorismo, da diabete,

da diarrea, da eccessiva ingestione, da edemi, da febbre, da sindrome di Cushing, da

sudorazione, da uso di farmaci cortisonici, da ustioni.

Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da acidosi, da cirrosi

epatica, da insufficienza cardiaca, da diabete scompensato, da morbo di Addison, da

nefrosi, da uso di farmaci diuretici, da vomito .

TEMPO DI PROTROMBINA

Vedi PT o tempo di protrombina e PTT o APTT .

TESTOSTERONE

Ormone maschile prodotto dal testicolo, dall’ovaio e dai surreni.

Regola i caratteri sessuali primari e secondari (esempio, la barba) nell’uomo e stimola il

desiderio sessuale.

Sono considerati valori normali 5-12 ng/ml nell’uomo adulto e 0,1-1,2 ng/ml nella donna

adulta.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da iperplasia

surrenale, da neoplasie dell’ovaio, del surrene, del testicolo, da sindrome di Stein-

Leventhal, da uso di androgeni e contraccettivi, da virilizzazione femminile

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da cardiopatie

congenite, da castrazione, da criptorchidismo, da insufficienza epatica e renale cronica, da

ipogonadismo maschile, da ipotiroidismo, da irradiazioni, da mongolismo, da obesità, da

parotite, da sindrome di Klinelfeter, da sindrome di Turner, da traumi, da uso di estrogeni.

TRANSAMINASI GOT e GPT

Si tratta di sostanze enzimatiche (proteine) che stanno all’interno delle cellule del fegato.

Più che la bilirubina (vedere), il loro valore è utile per valutare il corretto funzionamento del

fegato; possono anche indicare lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico.

Si dividono in: transaminasi GPT o ALT, che riguardano soprattutto il fegato e

transaminasi GOT o AST che riguardano invece soprattutto il cuore e lo scheletro.

L’esame delle transaminasi viene prescritto di routine o spesso richiesto per tenere sotto

controllo il fegato.

TRANSAMINASI GOT o AST

Enzima molto importante, si chiama “transaminasi glutamico-ossalacetico” che in sigla si

definisce GOT oppure AST (aspartato transferasi).

È presente nel fegato e viene analizzato per studiare le condizioni di questo organo, ma

anche per valutare eventuali lesioni del muscolo cardiaco oppure alterazioni di quei

muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro.

Valori normali oscillano fino a 40-45 U/l negli adulti e fino a 80 U/l nei bambini

Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da alcolismo, da asma,

da cirrosi epatica, da distrofia muscolare, da epatite, da gotta, da infarto del miocardio, da

interventi chirurgici, da leptospirosi, da ittero ostruttivo, da metastasi epatiche, da

mononucleosi, da pancreatite.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diabete, da

dialisi, da gravidanza.

TRANSAMINASI GPT o ALT

Enzima molto importante presente nel fegato.

Si chiama “transaminasi glutamico piruvica”, in sigla GPT oppure ALT (alanino amino

transferasi); le transaminasi GPT danno la esatta valutazione della gravità dell’alterazione

del fegato.

Valori normali dovrebbero essere compresi tra 10 e 40 U/l per gli uomini e tra 5 e 35 U/l

per le donne.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da cirrosi epatica,

da uso di contraccettivi, da distrofia muscolare, da emolisi, da epatiti, da ittero ostruttivo,

da metastasi epatiche, da mononucleosi, da obesità, da pancreatite, da scompenso

circolatorio, da traumi.

TRIGLICERIDI

Sono sostanze grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti.

Insieme all’aumento del colesterolo, l’innalzamento dei trigliceridi costituisce un fattore di

rischio perchè danneggia le arterie.

I trigliceridi hanno la sola funzione di “scorta” dei grassi per l’organismo, cioè non

forniscono immediatamente energia (come il glucosio) ma vengono utilizzati solo nei

momenti di emergenza, cioè quando l’organismo ha bisogno di energia.

Essi entrano nell’organismo insieme ai cibi (soprattutto burro, insaccati e formaggi grassi)

e non appena l’intestino li assorbe, vengono catturati da particolari proteine, i chilomicromi,

e trasportati al fegato e al tessuto adiposo per essere immaganizzati.

Nel momento in cui l’organismo ha bisogno di energia, altre proteine (chiamate Vldl)

intaccano le scorte e trasportano i trigliceridi in circolo.

Sono considerati valori normali 40-170 mg/100 ml; i valori sono molto influenzabili

dall’alimentazione immediatamente precedente al prelievo; se si mangiano cibi grassi nei

giorni che precedono l’esame, è possibile che il loro livello si alzi; anche l’alcol sortisce

questo effetto.

Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da alcolismo, da

diabete mellito, da epatopatie, da insufficienza renale, da ipotiroidismo, da obesità, da

pancreatite acuta.

Se un loro aumento si associa a forte diminuizione dei valori del colesterolo HDL (vedere),

rappresentano anch’essi fattore di rischio per infarto e ictus.

Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da anemia, da

contraccettivi orali e gravidanza, da ipertiroidismo, da digiuno prolungato, da

malnutrizione, da senilità (alterazioni delle capacità mentali che si verificano in

conseguenza dell’invecchiamento), da ustioni.

VES

Sigla che sta per “velocità di eritro sedimentazione”; in pratica calcola il tempo necessario

perchè la parte solida del sangue (globuli rossi) si separi da quella liquida (plasma).

Sono considerati valori normali 2-10 mm/ora per l’uomo, 0-20 mm/ora per la donna.

Non si tratta di valori molto precisi in quanto la VES può essere normale anche se

l’infezione è già in atto, oppure può risultare elevata quando ormai si è già guariti e quindi

è più che mai necessario il parere del medico.

Salori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da artrite reumatoide, da

epatopatie, da gravidanza, da infarto cardiaco, da infezioni, da infiammazioni, da

insufficienza renale, da leucemie, da morbo di Hodgkin da neoplasie maligne, da shock,

da TBC, da tiroidite di Hashimoto, da toxoplasmosi.

Salori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da allergie, da

microcitemie, da neoplasie terminali, da policitemie, da uso di steroidi e anticoagulanti.

VITAMINA A

Solubile nei grassi (liposolubile), indispensabile per la crescita e la formazione di ossa e

denti normali nei bambini, per la funzionalità della vista, per proteggere l’apparato urinario

dalle infezioni e per il mantenimento di una pelle sana.

Si trova nel fegato, nell’olio di fegato di merluzzo, nel tuorlo d’uovo, nel latte e latticini,

nella margarina e in vari ortaggi e frutti come le carote, la zucca, il cavolo riccio, i broccoli,

gli spinaci, le albicocche e le pesche.

Valori normali: 20-60 mcg/dl (microgrammi/decilitro).

Valori superiori a quelli normali possono essere causati da eccessiva introduzione con gli

alimenti o uso di vitaminizzanti.

L’eccessiva assunzione di vitamina A (ipervitaminosi A) può dare origine a fenomeni

tossici anche molto gravi (epatopatia, morte).

Tutte le vitamine liposolubili possono dare effetti collaterali da accumulo.

Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da diabete, ipertiroidismo, da

malnutrizione, da rettocolite ulcerosa.

VITAMINA B1

Detta anche tiamina, è solubile in acqua (idrosolubile) e svolge un ruolo essenziale nella

attività di diversi enzimi coinvolti nella scissione e nella utilizzazione e nell’attività dei nervi,

dei muscoli e del cuore.

E’ presente nella maggior parte degli alimenti che non sono stati raffinati.

Fonti particolarmente ricche di questa vitamina sono il germe di grano, la crusca, i cereali,

il pane integrale, la pasta, il fegato, il rognone, il maiale, il pesce, i fagioli, la frutta a guscio

e le more.

Valori normali: 2-5 mcg/dl (microgrammi/decilitro).

Valori superiori a quelli normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o eccesso di vitaminizzanti.

L’eccesso viene eliminato dall’organismo e questo vale per tutte le vitamine idrosolubili.

Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere causati da alcolismo,

malnutrizione, uso di sulfamidici, da malassorbimento.

VITAMINA B2

Detta anche riboflavina, solubile in acqua(idrosolubile).

E’ indispensabile per l’attività dei diversi enzimi coinvolti nella scissione e nell’utilizzazione

degli zuccheri, dei grassi e delle proteine, per la produzione di energia nelle cellule, per

l’utilizzazione di altre vitamine del gruppo B e per la produzione di ormoni da parte delle

ghiandole surrenali.

Valori normali: 2-4 mcg/100 ml (microgrammo/100 millilitri).

Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o vitaminizzanti.

Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere causati da ileite, da

malnutrizione, da parassitosi, da rettocolite ulcerosa, da uso di antibiotici, da

malassorbimento.

VITAMINA B6

Detta anche piridossina, solubile in acqua (idrosolubile).

Risulta particolarmente importante per l’attività di vari enzimi e ormoni coinvolti nella

scissione e nell’utilizzazione dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, nella produzione

dei globuli rossi e degli anticorpi, nell’attività dell’apparato digerente e del sistema nervoso

e nel mantenimento di una pelle sana.

Adeguate fonti alimentari sono il fegato, il pollame, il maiale, il pesce, i cereali integrali, il

germe di grano, le banane, le patate e i fagioli secchi.

Valori normali: 50-250 mg/ml (milligrammi/millilitri).

Valori superiori ai normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o da vitaminizzanti.

Valori inferiori ai normali (ipovitaminosi) possono essere causati da uso di citostatici, da

gravidanza, da malnutrizione.

VITAMINA B12

Chiamata anche cianocobalamina, idrosolubile (solubile in acqua).

E’ importante per la produzione del materiale genetico nelle cellule e quindi per la crescita

e lo sviluppo, per la produzione di globuli rossi nel midollo osseo e per una normale attività

del sistema nervoso.

Alimenti ricchi di questa vitamina sono il fegato, il rognone, il pollo, il manzo, il maiale, il

pesce, le uova e i latticini.

Valori normali: 200-900 mcg/100 ml (microgrammi/100 millilitri).

Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti.

Valori inferiori al normale (ipovitaminosi) possono essere causati da anemia perniciosa, da

enteropatie, da epatopatie, da gravidanza, da insufficienza renale cronica, da

malnutrizione, da resezione gastrica (totale o parziale asportazione chirurgica dello

stomaco; le cellule parietali del fondo dello stomaco producono il fattore intrinseco

indispensabile all’assorbimento della vitamina B12).

VITAMINA C

Conosciuta anche col nome di acido ascorbico, solubile in acqua (idrosolubile).

E’ importante per la crescita e la buona conservazione di ossa, denti , gengive, legamenti

e vasi sanguigni, per la risposta immunitaria dell’organismo alle infezioni, per la guarigione

delle ferite e l’assorbimento di ferro dal tubo digerente.

Le principali fonti sono la frutta e la verdura secca, gli agrumi, i pomodori, gli ortaggi a

foglia verde, le patate, i peperoni, le fragole e i meloni ne sono fonti particolarmente ricche.

Valori normali: 0.5-1.5 mg/100 ml (milligrammi/100 millilitri).

Valori superiori al normale (ipervitaminosi) con fenomeni di tossicità possono essere

causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti.

Valori inferiori al normale (ipovitaminosi) possono essere causati da anemie, da

emorragie, da malattie infettive, da malnutrizione, da osteoporosi, da rachitismo, da

scorbuto.

VITAMINA D

Detta anche calciferolo, liposolubile (solubile nei grassi).

Contribuisce a regolare l’equilibrio del calcio e del fosforo, favorisce l’assorbimento di

calcio dall’intestino ed è essenziale per la salute delle ossa e dei denti.

Le fonti principali sono il latte, i pesci grassi come sardine, aringhe, salmone e tonno, il

fegato, i latticini e il tuorlo d’uova.

Valori normali: 10-30 m g/ml (micro grammi).

Valori superiori a quelli normali (ipervitaminosi) possono essere determinati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti, da ipercalcemia, da iperostosi.

Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere riscontrarsi in corso d’insufficienza

renale, di osteomalacia, nel rachitismo, nella tetania.

VITAMINA E

Termine usato per indicare un gruppo di sostanze di cui la più importante è l’alfatocoferolo.

La vitamina E è fondamentale per la protezione della struttura delle cellule, per il

mantenimento delle attività di alcuni enzimi e la formazione dei globuli rossi; protegge i

polmoni e altri tessuti dalle lesioni causate dalle sostanze inquinanti e previene la

distruzione dei globuli rossi da parte di sostanze tossiche presenti nel sangue.

Tra le principali fonti alimentari figurano gli olii vegetali, la frutta a guscio, la carne, gli

ortaggi a foglia verde, i cereali, il germe di grano, e il tuorlo d’uovo.

Valori normali: 0,8-1,5 mg/dl.

Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti.

Valori inferiori al normale (ipovitaminosi) possono essere causati da malnutrizione, da

malassorbimento.

VITAMINA H

Fa parte del complesso delle vitamine B.4 detta anche biotina.

E’ indispensabile per l’attività di vari enzimi coinvolti nella scissione degli acidi grassi e dei

carboidrati e nell’eliminazione dei prodotti di scarto della scissione delle proteine.

E’ presente in molti alimenti: fegato, arachidi, fagioli secchi, tuorlo d’uovo, funghi, banane,

pompelmi e angurie.

Valori normali: 70-100 ng/100ml (nanogrammi).

Valori superiori ai normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con alimenti o con vitaminizzanti.

Valori inferiori (ipovitaminosi) ai normali possono essere determinati da malnutrizione e

malassorbimento.

VITAMINA K

Anenadione, solubile nei grassi (liposolubile).

E’ essenziale per la formazione, nel fegato, di sostanze che favoriscono la coagulazione

del sangue.

Le principali fonti alimentari sono gli ortaggi a foglia verde (cavolo, broccoli e cime di rapa),

gli olii vegetali, il tuorlo d’uovo, il formaggio, il maiale e il fegato.

Valori normali: 15-30 m g/100 ml (microgrammi).

Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o con uso di vitaminizzanti.

Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere determinati da alterazione

della flora intestinale, da cirrosi epatica, da ittero, da rettocolite ulcerosi, da

malassorbimento.

VITAMINA PP

Oniacina (nicotinammide).

E’ solubile in acqua (idrosolubile).

Esplica una funzione essenziale nelle attività del sistema nervoso e dell’apparato

digerente, nella produzione degli ormoni sessuali e nel mantenimento di una pelle sana.

Le principali fonti alimentari sono il fegato, la carne magra, il pollame, il pesce, i cereali

integrali, la frutta a guscio e i fagioli secchi.

Valori normali: 0,5-0,8 mg/100 ml.

Valori superiori a quelli normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva

introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti.

Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere causati da alcolismo, da

malassorbimento, da malnutrizione, da uso di antibiotici e sulfamidici.

ZINCO

Elemento indispensabile per la crescita normale, lo sviluppo degli organi genitali, l’attività

normale della prostata, la guarigione delle ferite, la produzione di proteine; controlla

l’attività di più di 100 enzimi ed è coinvolto nel funzionamento della insulina.

Piccole quantità di questo elemento sono presenti in molti cibi come la carne magra, il

pane e i cereali integrali, i fagioli secchi e gli alimenti marini.

Valori normali: 80-160 m g/100 ml (microgrammi).

Valori superiori al normale possono essere determinati da osteosarcoma; dose letale 10g.

Valori inferiori al normale possono essere causati da AIDS, da alopecia, da dermatiti, da

diabete mellito, da leucemia, da linfomi.

 

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